Che “Domenica Bestiale”

E’ il titolo di una canzone del cantautore milanese Fabio Concato,in voga negli anni ‘80 che come me molti degli “over 50” ricordano ancora e dice “ Domenica ti portero’ sul lago vedrai che bello...”, mi sembra azzeccata come introduzione per descrivervi una bella giornata di sano ciclismo ,ma ora lascio da parte facili romanticismi per raccontarvi la “Domenica Bestiale”.

Ritrovo e’ alle ore 7,30 al solito posto in via Kennedy,con un programma da far impallidire anche il piu’ navigato dei ciclisti, Ghisallo da Bellagio, Pian del Tivano,discesa a Nesso,Como e rientro a Lainate,insomma una robetta da circa 160 Km con 2200mt di dislivello!

Siamo Cesare,Luciano,Marco,Giuseppe,Juan,Raffaele,Roberto,Stefano,Ugo,Umberto,,Ubaldo e il sottoscritto (Aurelio),mentre Antonio,Nuccia e Sergio sono gia’ partiti li incontreremo in cima al Ghisallo.Tutti indossiamo le nuove divise , belle, tecniche, soprattutto fresche.. e con un design  da urlo, a colpo d’occhio sembriamo il Team Sky unica differenza tangibile tra noi e loro e’ il giallo flou rispetto al blu cobalto....... .

Come al solito all’inizio si incaricano Stefano e Luciano di dettare il ritmo con i loro canonici 30km/h orari precisi come un cronometro svizzero, incontriamo le prime asperita’ del percorso e nei pressi di Bregnano “Baffo Sparviero Ubaldo” decide di scaldare un po’ i motori con una tirata sui 35 km/h, per rompere il fiato, dice lui!

Raggiungiamo Como e sulla discesa della Napoleona, Luciano e Stefano optano per un altro percorso in quanto per impegni familiari devono rientrare a Lainate per le 12,00 comunque scegliendo anche loro una salita impegnativa come quella del Monte Bisbino,mentre anche Umberto al quale mi permetto di suggerirgli di aver piu’fiducia nelle proprie capacita’,”credici Umberto”decide per il San Fermo.

A Blevio imbocchiamo la strada che ci portera’ a Bellagio e inizio subito ad apprezzare il bello della diretta di un percorso cosi’ impegnativo , i famosi “su e giu”’affrontati a una velocita’ piu che sostenuta , risultano essere un  toccasana per le gambe... prima  di una salita impegnativa come il Ghisallo, si susseguono e non ci abbondoneranno fino a Bellagio.Nei pressi di Nesso veniamo affiancati da altri ciclisti che, chissa’ per quale ardore agonistico decidono di sfilare Marco,Giuseppe e Roberto che gia “menavano” sui 30-35Km/h! Sgarro Fatto!!! I tre dell’AVL con la complicita’ alla fine di Ubaldo, impugnano il manubrio dal basso, si alzano sui pedali e da li’ in poi non c’e’ ne stata piu’ per nessuno, se eventualmente voleva  ancora esprimere qualche ardore agonistico in merito.

Ci troviamo ai piedi del leggendario Ghisallo,il nostro “Daino Cesare” non lo vedo neanche partire come gli altri ragazzi del team, affronto i primi brutali km del Ghisallo di buona lena raggiungo Civenna dove spiana un po’, recupero energie,per poi affrontare le ultime rampe quelle della “Madonna del Ghisallo”.

E una e’ fatta! Sul piazzale ci sono il resto della comitiva che si sta rinfocillando o facendo le foto di rito con le nuove divise

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seduto su un muretto con gamba accavallata c’e Ubaldo che con flemma molto British vedendomi arrivare mi dice “Mi sembri Mark Cavendish” rispondo “Soprattutto in salita”con quel poco di fiato che la dispnea respiratoria mi consentiva!

Ripartiamo ed e’ una picchiata fino ad Asso,al bivio per i Piani del Tivano, Antonio,Raffaele e Ubaldo  decidono di rientrare a Lainate anche loro per impegni gia’ presi, il resto del gruppo gira deciso a destra e attacca i Pian del Tivano,salita pedalabile per alcuni tratti e meno nervosa del Ghisallo ma decisamente piu’ lunga sono piu’di 9 km. Fino a Sormano mi difendo, dopo i segni della stanchezza iniziano a farsi sentire il rettilineo di circa 800 mt che costeggia il muro di Sormano era infinito! Proseguo , altimetria meno difficile e il ricongiungimento con altri ciclisti mi permettono di raggiungere la vetta con un buon passo.Come al solito ci sono tutti ad attendermi compresi Nuccia e Sergio, tra una battutta di rito e qualche pacca sulla spalla iniziamo un po’ tutti a capire di “avercela fatta”.

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Fatte le solite foto di circostanza, iniziamo la discesa verso Nesso; lunga, bella ,tecnica e in alcuni passaggi un po’ pericolosa,Ugo continuava ad urlarmi “Aurelio va’ pian”,ma come in tutti racconti c’e’ sempre un “ma”, dopo 2 km di discesa c’e’ un falsopiano con alcuni tratti in leggera salita, sfrutto l’abbrivio che la discesa mi da’,inizio a pedalare “ma” ho le gambe di marmo non riesco a spingere sui pedali,insomma mi pianto! “Ma” come si dice, gli amici si vedono nel momento del bisogno,infatti sopraggiunge Sergio (innegabile il suo altruismo) che mi da’una  poderosa spinta per 100 mt e mi dice “Vai che da qui in poi e’ tutta discesa”,grazie Sergio.

Raggiungiamo Nesso, sappiamo tutti che questo e’ l’ultimo tratto impegnativo,l’avevamo gia’ sperimentato all’andata con i suoi famosi “su e giu’”spaccagambe! Sergio ,Marco,Roberto e il resto della truppa iniziano ancora a menare sui 30-35 Km/h, i primi strappi li affronto con grinta ma la stanchezza si fa’ ancora una volta sentire,stringo i denti (che battutone per un dentista!) voglio arrivare in gruppo a Lainate!

Finalmente siamo nella bella Como con i suoi viali alberati che costeggiano il lago,  ripieni  di turisti domenicali con occhiali da sole e gelato in mano.Percorriamo tutto il Lungo Lago,giriamo a sinistra per affrontare l’ultima asperita’ della giornata la “Napoleona Vecchia”,anche se l’inesauribile Ugo un pensiero al S.Fermo l’aveva gia’ fatto.

Purtroppo Giuseppe ,avverte il riacutizzarsi del dolore al ginocchio ma anche lui non si tirera’ indietro e stoicamente raggiungera’ Lainate anzi ad Origgio fara’ una tirata sui 45km/h, che atleta!

Da Camerlata in poi, facilitati anche dal percorso che diventa pianeggiante il rientro a Lainate diventa una  prova a cronometro a squadre con cambi regolari e sparate individuali varie,notevole quella di Roberto a quasi 50 km/h! Turate,Saronno Origgio cosi’ facendo si succedono rapidamente fino a Lainate raggiunta dopo circa sei ore di bicicletta,, 160 km a 25 km/h di media e 2200 mt di dislivello. Che “Domenica Bestiale”!!

Un plauso speciale a Nuccia la vera capitana "una che non molla mai!"

 

Aurelio